giovedì 8 marzo 2012

limitless

Quando ho bisogno di spegnere il cervello, di distaccarmi dai toni seri e incravattati della vita, mi faccio di film che non richiedano alcuno sforzo per essere seguiti e possibilmente assemblati con una buona dose di effetti speciali. Quando li trovo ancora in programmazione al cinema poi è il massimo.
Non sono qui per fare un elenco di titoli e generi di pellicole che fanno la mia playlist, ma adesso so cosa non riuscivo ad afferrare nella girandola dei pensieri l'ultima volta che sono tornato da milano.
Limitless è un film che ho visto mesi fa, a casa. Uno sfigato, fallito, un perdente, prende un farmaco che gli apre il cervello, ossia lo fa funzionare al pieno delle sue capacità, e la sua vita fa un'iperbole. Si rende conto che è capace di cose straordinarie. Per suggerire allo spettatore lo stato di doping danno al protagonista una vista "grandangolo spinto". Guarda un po'!
Otto mesi fa, nelle vita reale e in tema di fare la fotografia, Settimio Benedusi ripeteva ad un gruppo annebbiato "se capite il senso, l'approccio a tutto questo, vi si apre un mondo davanti". Il mio ha iniziato a schiudersi allora pian piano. Non posso spiegarlo scrivendo, è necessario, per me, avere un interlocutore reale, che crei con me un dialogo e reagisca con me alle riflessioni. Qui non racconto cosa c'è nel farmaco, ma di quello che mi fa fare. Adesso mi sembra tutto più chiaro. La prima e unica volta che ho fatto un corso in piscina, poco più che adolescente, passavo le ore di lezioni a ingoiare acqua e a sfinirmi con bracciate inefficaci. Poi un giorno entro in acqua e finisco la vasca senza batter ciglio, come se ne fossi sempre stato capace. Mi sento così. Vedo un po' più grandangolo. Gli aspetti tecnici della fotografia che prima mi creavano tensione, si sono rivelati. Nuoto con maggiore fiducia. Mi viene da pensare a fare foto che prima non avrei immaginato o che ritenevo lontane dalla mia portata. Le progetto e ne conosco le difficoltà. Ma il dato più importante è che adesso, soltanto adesso, riesco a prevedere l'immagine che poi otterrò.
Come nel film, che ogni dato immagazzinato nella memoria diventa elemento facile da recuperare e sfruttare, davvero l'unico limite adesso e quello che, effettivamente, non conosco.

Nessun commento:

Posta un commento