mercoledì 29 giugno 2011

benedusi#1_li sconvolgo

Si arriva in un posto, sai che incontrerai delle persone sconosciute, ci sarà da lavorare, pensare e dire e guardare, un tizio con la montatura scura e la voce da basso esordirà dicendo che non ha nulla da insegnare perché noi non abbiamo nulla da imparare, lo conosci questo approccio, da quando segui il suo blog? ti sembra di avergli fatto sempre da assistente tanto quello che dice ti sembra familiare e assorbito dalle sue e mille altre letture. Quando lo vedi arrivare lui ti saluta presentandosi e tu pensi lo so chi sei, ma hai una vaga idea di quello che scateni Benedusi? Ti maledicono e idolatrano, io filtro tutto e mi prendo il meglio, quello che mi serve per aprire quella porta che io stesso ho costruito.
C'è il rito dell'inizio, le formalità e le prima parole da ricordare, me le scrivo a stampatello sottolineato sul block note anche se le conosco, sai mai la memoria facesse scherzi. Domani, giuro, ti conterò tutte le volte che dici fondamentale, non so quanto lo hai ripetuto oggi, ma sarà un simpatico gioco, nulla più.
Sono in un posto che pare voglia dirmi tante cose, prendimi, usami come mai nessuno prima di te, le vedi quelle due modelle lì? falle fare quello che desideri, ci staranno perché sono qui apposta. Non mi convince ma sono vulnerabile adesso. Lo siamo tutti, a turno, per quei primi cinque minuti. Non ho una progettualità e confondo l'idea con il desiderio. Meglio! La lama di Settimio arriva dove doveva, la stavo aspettando da anni, è accaduto che è giunta per voce sua ma poteva essere chiunque altri. Siamo intorno a lui quando ci dice che vaffanculo il posto, la locations, le belle stanze, i culi e le tette, i flash, la luce...La luce!
Fa una cosa per rispondere ad una provocazione, sostituisce una modella con una delle ragazze che fotografa, forse una paraculata alal buon caro Settimio, ma non mi importa, io prendo quello che mi serve e bang! ragazzi mi fa emozionare perché lo riconosco, so quello che sta facendo alla non-modella, perché le parla in quel modo, mani sulla spalla e mi senti io sono qui fidati, guardami. Guardami!
La vedi la chiave?Si, sta a cinquanta centimentri da me e si chiama Verità. L'ho usata, in altri contesti, con altre persone, altri corsi, sul palco.

Quello che scrivo stasera lo capirò solo io... Domani sono previste le lacrime, e se mi approvano quello che voglio raccontare, visualizzato mentre ero sotto la doccia poco fa, se ne sono ancora convinto io, sarà un salto coi cazzi.

Nessun commento:

Posta un commento