
Avendo la fortuna di vivere una parte del mondo teatrale mi sono imbattuto anni addietro negli scritti di Pirandello e amici che hanno studiato per davvero - io no, io sono un piccolo analfabeta - mi hanno svelato la genialità di quest'uomo. Ricordo, durante un laboratorio per alcuni corsisti dove ogni tanto mi intrufolavo per sana curiosità, di essermi arreso alla voglia di partecipare alle lezioni di un gruppo perché si stava facendo lo studio del testo su "Il piacere dell'onestà" di Pirandello.
Da un mese quelle lezioni mi sono tornate alla mente; sono riemersi i personaggi, i concetti e la responsabilità del ruolo, sia esso in una finzione che nella vita reale.
La storia per intero non la racconto, mi provoca nausea.
Mesi addietro feci un servizio per della gente, mi fidai e commisi due leggerezze non da poco. Evitai in seguito ogni contatto perché irritato e rattristato da comportamenti superficiali, biechi. Non rientro nella categoria di quelli che fregano gli altri, non lo so fare, ci ho provato da ragazzino ma mi vergognavo e mi scoprivano. A onor della mia onestà, o se vogliamo professionalità, consegnai tutti gli scatti pur potendomi trattenere molte immagini, non lo avrebbe scoperto nessuno.
Lo scorso capodanno, a quattro ore dai botti, un amico mi mostra una rivista e mi fa notare i miei scatti, tratti da quel servizio, che pubblicizzano tre attività commerciali diverse.
Mai autorizzato.
Mi si aggroviglia la bile e non riesco a imprecare perché non so quale parolaccia scegliere. Maledetti, non mi hanno pagato e si vendono pure le immagini. Quando vado dall'avvocato siamo al tre gennaio. La faccenda pare non facile e da un mese ci si lavora su fra tentativi di incontro, lettere, invii di documenti. L'altra sera ne arriva uno. Il mio avvocato mi fa: "Se questo lo denunci si va al penale perché la cosa è grave, parliamo di perizie, tempi lunghi, energie, denaro, con un punto interrogativo sull'esito. Te la senti?"
Non la combatto una guerra del cazzo. Questi mi fanno schifo adesso. Sono un fotografo e le mie energie le dedico a fare foto.
Gli inganni per denaro mi disgustano e questa storia mi ha reso più diffidente, ma continuo a stare da questa parte della barricata, fra quelli che magari li si può raggirare, gli educati, i senza malizia. Che se la godano la loro furbizia, non sarò povero per questo e non ci sarà ricchezza per loro.
Viva Baldovino!