giovedì 24 gennaio 2013

l'unicità

"Ci sono cose che nessuno vedrebbe se io non le fotografassi". E' una frase della Arbus, la trovo esatta, inopinabile. L'unicità con cui ognuno di noi posa lo sguardo sulle cose, sulle persone, sulla vita, ci rende testimoni prima e portatori dopo di immense biblioteche di immagini. Il database mondiale delle foto conta dei numeri pazzeschi e la stima di produzione annuale è scellerata. In un periodo lontano, quando internet, le nanotecnologie, le macchine ibride erano ancora il futuro, ero ragazzino e sognavo all'idea di una macchina fotografica al posto del mio occhio che registrasse tutto al mio comando. Molti anni dopo, in un numero del 2005 di AriaMagazine, leggo del progetto MyLifeBits. Quando è avvenuto il passaggio al futuro? Col salto nel nuovo millennio? Mi sono messo questa data convenzionale, per comodità personale. Quello che nell'ultimo periodo mi porta a riflettere su vicende personali e successivamente a canalizzare in pensieri fotografici l'argomento è: l'unicità. Cos'è unico? Un momento? una scena? un gesto? io? tu? Cosa?
Ho fatto il ritratto ad una persona, solo pochi giorni fa. La foto è stata la digestione normale di un pomeriggio di conoscenza; ho tirato fuori la macchina con la stessa abitudine del fumatore che si accende il vizio dopo un'ottimo pasto. Pochi click. Cosa è venuto fuori è silenzioso, pieno di grana e di luce al tugsteno. Tra le mie peggiori. Dall'altra parte invece mi arriva il sussurro di un "sono stupende". Cosa ho messo a fuoco? cos'ho inquadrato? Cosa hanno visto i miei occhi in quella porzione u-ni-ca di tempo? Vedo gli altri con la parte migliore di me ma poi li fotografo con la mia parte peggiore. E tuttavia è una foto, che nessuno vedrebbe se io non la facessi. Io sono unico, complessamente unico. Ossessionato dal ritratto.
C'è verità nel mio gesto, in ciò che dico e faccio, nel fotografare, ma la foto come materia finale non può essere verità, l'unica verità! Il cliché speculativo di alcuni miei pensieri continua a tormentarmi, senza soluzione. Ciò che ancora non risolvo non è più inerente le mie capacità, ma riguarda la sopravvivenza dell'oggetto foto. Ci sono cose che nessuno vedrebbe se io non le fotografassi, ma una volta fotograte, sono atti unici che meritano di vivere in una foto?

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