domenica 9 febbraio 2014

supermarket

Il mondo sta viaggiando ad una velocità impressionante!
Per conto, io corro per stargli dietro ma la distanza non risulta accorciarsi. Allora ho deciso di fermarmi. Faccio pausa. Riprendo fiato. Mi guardo intorno e vedo in quale "dove" mi sono fermato. Ho sempre dichiarato di avere una digestione lenta: devo poter in qualche maniera avere del tempo utile affinché l'informazione si possa incidere. Altrimenti rischio una sottoesposizione mnemonica illegibile e irrecuperabile.
Dove mi trovo ha i colori nitidi e luminosi delle corsie di un centro commerciale. Tutto è allettante! A pensarci bene ogni prodotto può essere utile, infondo se è lì a qualcuno dovrà pur servire. Il centro commerciale soddisfa la massa, l'individuo compra ciò che più gli serve: si porta la sua lista, magari non è nemmeno la sua di lista ma quella di qualcun'altro, così ha il compito agevolato. Il singolo può arrivare ai surgelati senza nemmeno passare dai detersivi; le donne evitano l'elettronica ma sostano tra casalinghi e cosmetici; lui controlla tra gli utensili da brico e piega lo spazio fino alle bevande. Insomma a ciascuno il suo!Ma resta il fatto che non possiamo comprare tutto. E non possiamo essere tutto. In fotografia compreso.

Mi fermo perché mi sono accorto che la mia direzione non corisponde più a quel che avevo in mente. Un bel po' di tempo fa ne avevo avuto sentore, tanto da esprimermi dicendo che se voglio continuare a fare foto devo smettere di fare il fotografo. Non è una cosa facile da recepire se non si è stati per parecchio tempo a fissare le proprie giornate in attesa di un cambio della direzione del vento.
La fotografia personale non ha regole, non sta nei tempi. Non si sottrae a noi ma non ama aspettare. Non chiede attenzioni eppure si offende. La fotografia personale ha quel di proibito perché istintiva. Liberi da liste o obblighi di spesa, liberati, ognuno starebbe ore nel reparto preferito del proprio centro commerciale. E a casa per una volta ci portiamo quello che ci piace: perché non è sempre detto che  ciò che ci serve ci faccia anche star bene.
Allora per un po' mi vedrete gironzolare, a disimpegnarmi dai doveri per mantenere vivo un ruolo da fotografo e impegnarmi invece nei piaceri che solo nella fotografia che io amo posso trovare.

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