Tempo fa, su queste pagine, scrissi che avrei tenuto un appuntamento seriale per parlare di autori che via via incontravo, conoscevo, scoprivo. Così non è stato. Pur mettendoci tutte le buone intenzioni, arrivo al punto che mi perdo. Negli ultimi due anni, dedicati sia alla sopravvivenza dello studio, sia a capire le reali direzioni, ho rallentato molto le mie personali ricerche. Indago di meno e quel che trovo metto da parte, nella speranza di riprenderlo quanto prima e approfondirlo. Il metodo si è trasformato in abitudine, l'abitudine in disordine.
L'ipad è pieno di note, ieri ne leggevo le prime e qualcuna mi sembrava addirittura scritta da qualcun'altro. I siti da rivisitare, le immagini salvate e da attribuire ad autori, le wish list di amazon, hanno raggiunto una cifra incredibile: è tutto in disordine, come i miei pensieri attuali. Puntavo a perdere il senso del controllo in fotografia, invece ho perso il senso dell'ordine. Magari è questa la strada giusta!
Il web in questo periodo mi sembra sempre più confacente all'immagine che ho dell'universo. Una distesa immensa ed infinita di un nulla vuoto, dove a precise coordinate corrispondono pianeti e soli e galassie. Alcuni magnifici, altri interessanti, molti senza vita. Ho ridotto molto questa esplorazione e vi giuro mi manca. Ad un principio di consapevolezza di quanto stia maturando la mia personale visione, affianco un impoverimento della visione generale, come se alzassi lo sguardo al cielo notturno e riuscissi a osservare solo una luna brillante e il resto del firmamento mi fosse censurato.
Non scatto foto mie da un pezzo, altro vuoto giornaliero.
Una soluzione ci sarebbe! Esco un attimo, e se ho visto bene…
PAPA FRANCESCO IN CAPPELLA SISTINA
1 anno fa
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