giovedì 12 luglio 2012

digestione

Ho sempre avuto una digestione lenta. Solo da qualche anno, ponendo una senile attenzione all'alimentazione, ho posato lo sguardo, nonché il controllo, al mio corpo, che troppe volte strapazzo. Ma amo il cibo, reputo sacro l'atto del nutrirsi e in quei momenti in cui il semplice desiderio di mangiare qualcosa si trasforma in una voglia da gestante, indosso il personaggio delle mie letture preferite, mi rifugio in qualche posto dove poter ordinare del buon cibo, dico del buon cibo, e mi gusto il momento in cui, con gli occhi chiusi, porto alla bocca le bontà delle nostre e altrui tradizioni. Non manco di accompagnare, se posso, a del vino. Non sono un esperto, mi interessa meno esserlo; mi fido del mio palato e basta. Poi devo fare i conti con la digestione, alternando i "stavolta ho esagerato" alla rievocazione di ogni singolo sapore.
In ambiente fotografico ho una digestione più che mai lenta. Se potessi rigurgiterei ogni pensiero per riappropriarmene una seconda volta, triturarli finemente tra cuore e ragione come tra molari. Invece elaboro, con lentezza.
A Corigliano ho ritrovato volti noti, per un po' il tempo si è piegato su se stesso, riducendo di molto l'anno che ci separa dal nostro ultimo incontro, almeno io ho avvertito questo. A quei volti ne ho aggiunti di nuovi. Ho atteso un solo turno prima di sedermi al tavolo di Denis Curti. Nella cartella che avevo portato c'erano alcune immagini prodotte più di dieci mesi prima e mai mostrate a chicchessia. Dopo di lui altri hanno visto quelle foto, alcuni pareri sono stati deludenti, poco chiari, troppa cura diplomatica nel non ferire. Mi arriva anche un "mi viene la pelle d'oca a ripensare alle tue foto" che è stato qualcosa di inaspettato: che una mia foto faccia reagire la chimica di un corpo è meraviglioso, direi. Ho trascorso una bellissima giornata, molte delle parole dette le sto ancora digerendo e si stanno trasformando in zuccheri, proteine, sali minerali. Ho visto gente sconosciuta portare foto incredibili e fotografi incredibili che non mi hanno procurato brividi. Le stanze del Castello Ducale, le mostre allestite. Le birre con i ragazzi al bar. Il rito delle foto di gruppo. Gli imbocca al lupo e teniamoci in contatto. Il caldo. Tutto di quella giornata ha un sapore.

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